giovedì 27 ottobre 2011

Preoccupazione di mamma.


Ieri in pausa pranzo, rientrando in ufficio con l’automobile, mi sono trovata all’improvviso davanti un ragazzino, nemmeno ancora adolescente e di chiara origine nord-africana (ma questo non crea pregiudizio), che si è fermato proprio in mezzo alla strada e che si è accovacciato per legarsi una scarpa. Era evidente che la sua doveva essere una dimostrazione di coraggio davanti agli amici e ai compagni di scuola. Io andavo piano e non ho avuto problemi a fermarmi. Dopo qualche attimo di attesa, invano, ho strombazzato e il fanciullo mi ha mandato bellamente a quel paese. Dopo un primo momento di irritazione, nel quale sarei scesa e gli avrei dato due ceffoni, mi sono chiesta: “Ma la mia piccola Marta dovrà crescere in mezzo a questa gente?”  


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